Chi siamo


“Inhingi iniwe ntigera inzu”

Non si costruisce una casa da soli
(proverbio rwandese)

Umudufu è un’associazione di volontariato nata dall’idea di un gruppo di amici che si sono incontrati in Rwanda.

Umudufu intende promuovere una cultura di pace e di solidarietà e l’affermazione dei diritti umani attraverso la realizzazione e il sostegno di progetti in ambito socio-sanitario ed educativo, in un’ottica di sviluppo e valorizzazione delle risorse locali.

Per noi UMUDUFU rappresenta l’unione, la semplicità e la gioia del popolo rwandese.

Infatti la parola UMUDUFU non esiste, ce l’hanno coniata addosso i rwandesi ed è l’unione delle parole “UMU-zungu” (uomo bianco) e “ibi-DUFU” (“polpettina” fatta di farina di manioca fritta, piccante).
la “polpettina” di farina di manioca è un alimento molto povero e semplice che si può trovare al mercato sulle colline o fuori dalla chiesa nei giorni di festa; solitamente la mangiano i bambini e costa solo 5 franchi rwandesi (7 millesimi di euro).

Non dimenticheremo mai la fortissima risata, un boato di circa 50 bambini che abbiamo incontrato mentre andavano a scuola a piedi, quando abbiamo intonato una canzone usando la parola “umudufu”. Ma soprattutto non scorderemo mai la nostra gioia nel sentirci un po’ rwandesi…

La nostra storia – Estate 2003

Rwanda: Terra rossa. Banane gialle. Volti neri. Mille colline verdi. Vulcani. Stelle. Piantagioni di caffè con fiori bianchi e frutti rossi.

Percorrendo il Paese a piedi, su e giù per le sue mille colline, a quasi 2000 metri di altitudine, alcuni ragazzi di Milano si sono incontrati casualmente e hanno instaurato un’amicizia che si è mantenuta anche dopo il loro rientro in Italia.

Così, nel 2004, da quell’amicizia è nata un’Associazione vera e propria, UMUDUFU, con uno statuto di tipo ONLUS.

Da allora di strada ne abbiamo fatta tanta. Sulla strada rossa africana ma soprattutto sulle autostrade italiane, che collegano Milano, Brescia, Torino, Lucca e tutte le città in cui abbiamo trovato amici. Oggi UMUDUFU è costituita esclusivamente da volontari che mettono a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze.

Così tutte le risorse raccolte sono destinate alla realizzazione e al finanziamento dei progetti.

Oltre a una trentina di soci, che costituiscono il cuore dell’Associazione, abbiamo innumerevoli sostenitori, che hanno attivato un Sostegno a distanza, che partecipano alle nostre cene o semplicemente ci aiutano nelle nostre iniziative per raccogliere fondi e sensibilizzare chi ci ascolta sulle tematiche affrontate durante le nostre esperienze africane.

Gli africani hanno un’infinità di cose da portare all’uomo: non l’uomo meccanizzato, fabbricato dall’Europa, ma l’Uomo che Dio ha creato perché vivesse felice sulla terra, e non nella miseria, non come mendicante, condizione a cui l’Europa ci ha ridotti. Gli africani possono portare al mondo la vita, perché sono vivi”.

Francis Bebey, giornalista, musicista e scrittore di origine camerunese